La nostra storia

Quella di ODA è una storia di profondo legame con il territorio casalese e monferrino.

Dal punto di vista simbolico l'Opera Diocesana Assistenza ha il suo legame con il miracolo della Madonna del Pozzo di San Salvatore, che nel 1616 al soldato caduto nel pozzo tende la sua mano caritatevole. Le radici della sua storia affondano in una precisa della scelta chiesa casalese, operata per rispondere alle più povertà urgenti e ai bisogni sociali del nostro, agli anni cinquanta.

«È un'opera di assistenza ispirata alle più pure motivazioni e di servizio, in spirito evangelico» diceva mons. Oreste Minazzi, il fondatore, ma anche improntata ai più rigorosi e attenti criteri di professionalità del e dei servizi erogati.

La Pontificia Commissione di Assistenza, costituita nel 1945 e affidata a mons. Minazzi, è il momento fondativo, quello da tutto ha avuto inizio e da cui, grazie agli sforzi di questo sacerdote, sono sorte successivamente quasi tutte le Opere Assistenziali e di Carità della diocesi di Casale. Tra le prime della Pontificia Commission di azioni (che sarebbe più tardi divenuta Pontificia Opera di Assistenza - POA) ci fu il rimpatrio dei reduci e degli interni del secondo dopo la guerra.

Nel 1946 inizia l'attività delle colonie della Pontificia, che in vent'anni d'impegno coinvolse 1765 persone come operatori e più di 20 mila fra bambini ed adolescenti.

Nel 1954, quando da queste esperienze fu costituita costituiva l'Opera Diocesana di Assistenza (ODA), il Vescovo Mons. Giuseppe Angrisani , posa ODA sotto la protezione speciale della Madonna di Crea.

In quegli anni, l'Opera si prese carico, con grande impegno, dell'ospitalità agli alluvionati del Polesine. Alla conclusione di quest'intervento rimanevano senza sistemazione numerosi giovani, per i quali fu costituito la "Casa del Ragazzo", centro di istruzione e di educazione organizzato a San Maurizio di Conzano.

Ma è dagli anni settanta in poi che ODA intraprende una serie di iniziative in grado di dare vita alla sua attuale fisionomia. Nascono infatti “Casa Famiglia" per disabili fisici fisici e "Casa del Giovane", altri giovani con le medesime problematiche, provenienti dal grande complesso della Casa di Riposo di Casale, grazie ad un'intuizione coraggiosa del fondatore, Mons. Minazzi.

Nei primi anni '80 prese avvio un centro diurno per disabili riservato agli ospiti Casa Famiglia e Casa del Giovane, per il recupero delle persone ed il mantenimento delle abilità dei ragazzi portatori di handicap: un'altra brillante intuizione del fondatore, decisamente in anticipo sui tempi storici in cui poi si svilupparono questo tipo di strutture assistenziali.

All'inizio di questo nuovo secolo le strutture per disabili sono trasferiti nella più confacente sede di via della Biblioteca 1 a Casale Monferrato, già sede storicamente dell'Istituto Educativo Assistenziale Vescovile, che per tanti anni ha risposto alle difficoltà di adolescenti in le sue numerose microcomunità.

Nel 1982 nei locali della comunità "Villa Serena", a Moncalvo, dopo una prima ristrutturazione, venne avviata un'attività di assistenza a persone anziane con problematiche psichiatriche, provenienti in gran parte dagli Ospedali Psichiatrici, chiusi in seguito alla Legge 180, meglio nota come legge Basaglia, ospitate con intervento della locale ASL. Nelle sue molteplici trasformazioni Villa Serena, che ha sede in cima a una delle più belle colline di Moncalvo, è ora una Residenza Sanitaria Assistenziale rivolta ad anziani non autosufficienti, che sta per una nuova ala della struttura dedicata a chi è autosufficiente e vuole godere delle comodità che la struttura mette a disposizione nell'incantevole posizione panoramica.

Nel 1985, in uno degli immobili di San Maurizio di Conzano, già sede della Casa del Ragazzo, appositamente ristrutturato per l'accoglienza degli anziani non autosufficienti, prese avvio la "Comunità Le Villette". In oltre trent'anni di attività si è data assistenza a tante persone. Le Villette sono state tra le primissime residenze a accomodarsi a norma con la legislazione sanitaria regionale e quindi ad essere convenzionate, favorendo così i fruitori del servizio, per l'intervento della retta da parte dell'ASL.

Sempre alla metà degli anni '80 ODA fu chiamata dal Vescovo di allora Mons. Carlo Cavalla a farsi carico del "Santuario della BV Madonna del Pozzo", in grave stato di abbandono dopo il trasferimento del convento degli Olivetani ed un periodo di utilizzo da parte dei Missionari della Fede. I lavori di ristrutturazione per adattare i locali all'utilizzo destinato ad anziani furono lunghi ed importanti e il 14 maggio 1988 (vigilia dell'anniversario del miracolo del Pozzo) si festeggiò l'inaugurazione a cui partecipò mons. Oreste Minazzi, già gravemente ammalato, che morì solo qualche mese dopo il 4 gennaio 1989. Oggi la “Madonna del Pozzo” è punto di riferimento per il territorio valenzano e monferrino nella risposta alle problematiche degli anziani non autosufficienti.

Il Vescovo affidò poi al primo collaboratore di monsignor Minazzi, don Luigi Porta l'incarico di presiedere l'Opera. Don Porta con lungimiranza e manageriale senza eguali riuscì a completare il quadro iniziato dal suo predecessore. Nel 1997 nacque infatti “L'Abbazia” , comunità psichiatrica, in convenzione e in cogestione con il Dipartimento di Salute Mentale dell'ASL di Casale Monferrato, nei locali dell'antico convento di San Maurizio di Conzano, già sede in passato della Casa del Ragazzo. E' stato il primo mattoncino nel servizio alla nuova povertà emergente: l'utenza psichiatrica.

Successivamente, per completare l'offerta il progetto per questi ospiti nacquero anche la Comunità psichiatrica “La Cappuccetta” sulla splendida collina di sant'Anna a Casale Monferrato, e i Gruppi appartamento realizzati in questi ultimi anni per completare l'attività di accolgienza degli utenti psichiatrici. Gli utenti infatti, dalla Comunità possono poi proseguire il loro “cammino” di riabilitazione con il recupero delle proprie autonomie sino a poter vivere in relativa indipendenza, pur sempre con l'attenzione dei nostri operatori. In questo momento sono attivi circa una decina di Gruppi Appaertamento tra Casale, Conzano e Moncalvo.

Dal 2005 è attiva in ODA anche la comunità psichiatrica  “Villa Raffaella”  a Moncalvo, che ospita 20 utenti provenienti soprattutto da ambiziosi estranei al territorio normale della ASL, rivolgendosi alle altre ASL piemontesi ma anche del territorio nazionale.

Molti ospiti delle strutture psichiatriche godono di una "Borsa lavoro" , a carico di ODA, per servizi da svolgere nelle diverse strutture e che, oltre a procurare loro un piccolo lavoro, ha una funzione importantissima nel recupero di autostima, capacità di gestirsi e acquisizione di autonomie.

Ultima nata tra le strutture ODA. – parte integrante  della RISS Minazzi dedicata al fondatore Monsignor Oreste Minazzi - la Struttura CAVS “Padre Pio” che si occupa di continuità assistenziale rivolgendosi in convenzione sanitaria con l'ASL ad ospiti che a seguito di un ricovero ospedaliero, terminata la fase acuta del problema, non sono ancora in grado di rientrare al proprio domicilio ed hanno necessità di cure e assistenza specializzata. La “Padre Pio” è stata tra le prime strutture a svolgere in un solo nucleo interamente destinato, l'attività di “continuità assistenziale a valenza sanitaria” (CAVS).

Con le dimissioni di don Luigi Porta nel 2015 si chiude un'epoca. Ad oggi l'Universo ODA rimane in capo alla Diocesi di Casale M.to tramite il lavoro del Presidente Don Igor Peruch.

Il 1 aprile 2023 si è concluso un processo importante che ha visto la fusione degli Enti Ecclesiastici nella Fondazione Opera Diocesana Assistenza per consentire una migliore gestione amministrativa ed operativa di tutti i servizi che eroga.

Ad oggi tutti i servizi sanitariì e socio assistenziali sono erogati dalla Fondazione Opera Diocesana Assistenza e dall' Abbazia Cooperativa Sociale.